PRATICA FILOSOFICA DI COMUNITA’
Scuola di Acuto
Nell’anno 2000 azzardai a proporre un corso di formazione per “facilitatori” di Philosophy for children (P4C) un argomento mai sentito prima in Italia.
Avevo scoperto questo progetto circa 10 anni prima, lo avevo esplorato e sperimentato abbastanza e mi sembrava che si potesse tentare di allargare il cerchio.
Acuto è un paesino della Ciociaria, ubicato vicino a Fiuggi. Sulla sommità della collina si trova l’hotel “La Panoramica” che dal 2000 ad oggi ospita questo evento formativo ed è, pertanto, diventato la sede ideale della scuola. Tutto è avvenuto nel segno dell’improbabilità.
L’esperienza maturata nel corso di questi anni nella direzione di questa scuola ha cadenzato la storia del mio rapporto con la P4C e con chi se ne è occupato o continua a farlo.
Tra i risultati di questo percorso c’è la soluzione, la mia, al difficile enigma di una possibile traduzione in lingua italiana di “Philosophy for children“. Nel tempo ho capito che il progetto della P4C, per come è nato e si è sviluppato ad opera di Matthew Lipman e Ann Sharp, poggia su un modello implicito di pratica filosofica, una Philosophy for community che fa da matrice e aspetta di essere implementato in diverse comunità, una delle quali è la classe scolastica.
La traduzione di P4C in “Pratica filosofica di comunità” (PfC) è il risultato, dunque, di uno scavo che mi ha portato negli strati meno superficiali e meno espliciti del programma di Lipman; mi ha portato, più esattamente, fino al pragmatismo americano, ma, anche, a una rilettura della filosofia socratico-platonica e del ruolo della filosofia come pratica.
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