Libri pubblicati

Algra editore, Catania 2023

E’ possibile una democrazia laddove non esista né confronto né desiderio di capire le altrui posizioni?
Negli ultimi anni questa domanda ha smesso di essere una questione teorica o accademica e si è fatta concreta preoccupazione per la sopravvivenza, non solo formale, della democrazia occidentale.
Negli ultimi anni questa domanda ha smesso di essere una questione teorica o accademica e si è fatta concreta preoccupazione per la sopravvivenza, non solo formale, della democrazia occidentale.
In questo volume, partendo da articoli e saggi pubblicati in riviste, cerco di mettere a fuoco il nesso ineludibile tra dialogo e democrazia.

Liguori editore, Napoli 2023

In questo volume propongo una selezione di miei articoli e saggi pubblicati in varie riviste negli anni che vanno dal 1995 a oggi. Apre la raccolta un improbabile dialogo tra Lipman e Socrate che si incontrano nell’orizzonte a-topico della pratica filosofica. Seguono scritti in cui metto a fuoco i temi centrali del curricolo della Philosophy for children: la figura dell’insegnante-facilitatore e la sua formazione, la relazione tra Philosophy for children e insegnamento della filosofia, la “comunità di ricerca” e le sue implicazioni psico-sociali, la comunicazione dialogica come modalità di ricerca. Ad impreziosire il volume un saggi inedito dal titolo Ricerca e dialogo polifonico in cui il dialogo socratico classico viene esaminato e ripensato in un confronto col dialogo polifonico della Philosophy for children.

Mursia editore, Milano 2021

“Il dialogo non è confronto tra credenze diverse, ma è la nuova possibilità che si apre per tutti i partecipanti di pensare insieme il non ancora pensato”.
Questo libro non vuole essere un’ennesima interpretazione, né un’interpretazione delle interpretazioni della figura di Socrate. Tenta, invece, di rilanciare due aspetti del filosofare socratico che sono i presupposti indubitabili di tutte le interpretazioni possibili. Il primo è il dialogo in presenza come unico strumento di ricerca filosofica. Il secondo è il carattere popolare del suo filosofare e la sua natura di pratica sociale diffusa. Il risultato è il disegno di una “pratica filosofica di comunità”, una proposta che intende rilanciare una vocazione antica della filosofia, poggiando su un lavoro di de-ricostruzione del tradizionale profilo del filosofo e di restauro, in chiave post-socratica, della pratica del dialogo, con tutti i suoi corollari sociali, politici e educativi.

Anicia editore, Roma 2021

Il libro, pensato e scritto per gli insegnanti, non dimentica teorie e meta-teorie pedagogiche, ma non sottovaluta il fatto che l’educazione è essenzialmente una pratica. Offre, pertanto, un’efficace esemplificazione di una virtuosa circolazione tra teoria e pratica, quest’ultima chiamata direttamente in causa mediante il resoconto di un viaggio formativo realizzato in una reale aula scolastica e ispirato al curricolo della Philosophy for children. L’idea-guida intorno a cui si muove questo lavoro è la democratizzazione dell’educazione nello specifico setting della “comunità di ricerca”. Un’idea, ma anche una domanda, di chiara matrice deweyana, così come di ispirazione deweyana sono alcune proposte, sia operative che teoriche, che il testo veicola. In questa prospettiva si intravede un confronto critico con forme di radicalizzazione dell’educazione libertaria che non esclude, peraltro, ulteriori e diverse letture delle istanze di fondo espresse da figure come Paulo Freire o don Lorenzo Milani.

Diogene Multimedia editore, Bologna 2020

Questo è un libro sui generis. Non è un saggio, non è un racconto, men che meno vi troverai poesia. Tu prova a leggere e se hai colto qualche significato, mettilo in conto. Prova a rileggere, vedrai che altri significati ti si presenteranno e se, poi, rileggi ancora e interroghi il testo, magari dopo qualche giorno, ne vedrai altri ancora. Ma, puoi fare di più. Invita qualche amico a partecipare al gioco. Provate a leggere insieme questi testi ad alta voce e a confrontate poi le idee che hanno suscitato in ognuno di voi; proseguite approfondendone il senso e le implicazioni. Potreste avviare qualcosa che non sarebbe improprio chiamare “ricerca filosofica”. Potresti scoprire, allora, che la filosofia che stavi cercando nel testo è, invece, nella tua testa; come chi andava in giro a cercare il suo asino senza rendersi conto di esserci seduto sopra.

Liguori editore, Napoli 2012

Gli autori di questo volume affrontano la domanda “Che cos’è una comunità di ricerca filosofica?”. Senza cadere nelle gabbie delle classificazioni semplificanti, nella consapevolezza di avere di fronte un oggetto estremamente complesso e stratificato, sviluppano una ricerca che, per certi versi, procede sul terreno delle “somiglianze di famiglia” e, per altri, si configura come scavo genealogico. Il risultato è un’esplorazione comparativa di costrutti che appartengono alla letteratura sociologica come a quella antropologica e filosofica, ma soprattutto è un’analisi critica e una proposta che si situa nell’orizzonte pedagogico e delle pratiche di formazione come riflessione su come ricostruire/trasformare le pratiche educative e su come ri-pensare l’educazione quale volano di emancipazione umana e di perfezionamento della democrazia come forma di vita basata sulla partecipazione.

Apogeo editore, Milano 2008

Nello scenario della società della tecnologia, della “cultura terapeutica” e dei sempre nuovi conformismi, il bisogno di filosofia rischia di essere svuotato del suo potenziale senso di istanza critica per essere normalizzato e incluso nel sistema come uno dei suoi prodotti. La proposta di una filosofia come pratica (una filosofia “agoretica“) non è né un mitico richiamo alle origini né un troppo ottimistico progetto di rilancio della razionalità moderna. La metafora dell’agorà, la piazza, può aiutarci ad aprire un orizzonte di esperienza non mediata dai mezzi di comunicazione di massa. Si tratta di istituire oasi, terreni di gioco di pensiero riflessivo; micro-eventi di ricerca sviluppata con la propria testa e anche sulla propria testa con l’aiuto di una filosofia che, senza rinnegare se stessa, sappia mettersi al servizio della vita e proporsi anche come strumento di emancipazione.

Liguori editore, Napoli 2002

Il libro esplora, nella prima parte, le “molte voci” del costruttivismo, da quella epistemologica, a quella psico-sociologica, a quella filosofica. Principio-guida è l’idea della connessione stretta tra conoscenza ed azione: posizione che un approccio di tipo costruttivista generalmente privilegia coerentemente con un orientamento epistemologico che tende a negare la tradizionale visione della conoscenza come rappresentazione di una realtà data. La seconda parte mostra un possibile versante operativo del costruttivismo nell’area della formazione. Il risultato è un percorso che, snodandosi attraverso una riflessione generale sulla didattica, si condensa in un repertorio di proposte aggiornate relative alla ricerca sulla formazione professionale dei docenti.